Il lupo vicino alla città


22 Aprile 2024

Il lupo vicino alla città: «Non sono in aumento»>
La guardia ambientale Bartolucci: «Vanno in terreni sconosciuti alla ricerca di cibo»
Gli avvistamenti di qualche giorno fa alle porte di Imola di un esemplare di lupo hanno riacceso
l’interesse sui comportamenti di questo selvatico. Luca Bartolucci, Guardia ambientale
metropolitana (Gam), e censitore faunistico volontario all'interno del Parco Vena del Gesso Romagnola,
ha chiarito alcuni dubbi: «Nei nostri territori la presenza del lupo è accertata da oltre un
ventennio e da più di dieci anni si può considerare una specie stanziale - spiega l'esperto -.
Ultimamente, però, sta cambiando la sua innata elusività. Il tutto tenendo conto delle sue
eccezionali capacità percettive che captano segni umani ben prima che noi riusciamo a scorgerlo. Se
incontriamo un lupo, quindi, significa che ha accettato di farsi vedere».
E dietro alle incursioni nei pressi degli insediamenti abitati, come la recente sortita tra Linaro e via
Poggiolo, c'è sempre un certo opportunismo: «Per trovare cibo facile - continua Bartolucci -. Rifiuti,
scarti di pasti o di macellazione, cibo per animali 'domestici o gli stessi animali da cortile o allevati
se non adeguatamente protetti. Tutte queste situazioni vanno evitate, si devono utilizzare recinzioni
idonee e ricoverare gli animali alla notte. Gli allevatori professionali hanno capito che non possono
fare a meno dei cani da guardia, tipo maremmano».
Molte persone, però, sono convinte che il numero dei lupi sia in ascesa: «Di questo dato non
abbiamo evidenze - analizza - La densità di un selvatico stanziate è prima di tutto relazionata alla
disponibilità di cibo che, nel caso del canide, è rappresentato da caprioli e cinghiali che sono in
marcata contrazione, Fatico, quindi, a pensare che gli esemplari di lupo siano in aumento».
E si entra nel dettaglio: «Ogni branco vive un'area di diverse decine di chilometri quadrati che
rappresenta la dispensa alimentare - aggiunge Bartoluccci -. L'area, che conoscono alla perfezione,
viene marcata e perimetrata con feci, urine e altri segnali ma, nonostante questo, la mortalità dei
cuccioli a un anno è circa il 50%. Quando la famiglia si allarga (le lupe partoriscono nei mesi di
aprile e maggio), se la dispensa è stretta, i lupi subadulti vengono indotti a uscire dal branco per
cercare un territorio libero».
Ipotesi spendibile anche per il selvatico avvistato alle porte del quartiere Pedagna: «ll girovagare in
terreni sconosciuti è una situazione di grande rischio per i giovani lupi e la ricerca di cibo può
diventare assillante - puntualizza -. Potrebbe essere la situazione dell'esemplare che vagava,
apparentemente disorientato, per i nostri campi».
Un quadro da monitorare ma senza allarmi: «Tranne rari casi eccezionali, il lupo non è pericoloso
per l'uomo ma sta a noi non dargliene l'occasione - conclude la Gam-. Occorrono comportamenti
adeguati. Un esempio? Quando si va in campagna con il proprio cane bisogna evitare di
sguinzagliarlo allegramente.
DOPO L'AVVISTAMENTO
Nel quartiere Pedagna «Era in giro nei nostri campi»
Ma perché si spingono fino a vicino ai centri abitati? «Quando la famiglia si allarga (le lupe
partoriscono nei mesi di aprile e maggio) se la dispensa è stretta i lupi subadulti vengono indotti a
uscire dal branco per cercare un territorio libero»
Devono farci paura? L'esperto: «Animale mai pericoloso»
Il censitore faunistico, volontario all'interno del Parco Vena del Gesso Romagnola, spiega: «Tranne
rari casi, il lupo non è pericoloso per l'uomo. Però occorrono comportamenti adeguati. Quando si va
in campagna con il proprio cane bisogna evitare di sguinzagliarlo allegramente».




Dal Resto del Carlino Link
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